Implantologia

Che cosa è un impianto dentale?

Un impianto dentale è una vite in titanio la cui funzione è sostituire il dente o i denti mancanti. L’impianto viene inserito nelle ossa mascellari dove va incontro ad un processo chiamato osteointegrazione.

Che cosa è la osteointegrazione?

L’osteontegrazione è quel processo biologico per il quale le cellule ossee permettono la formazione dell’osso in diretto contatto con la superficie dell’impianto, garantendo la stabilità dell’impianto nel tempo e la sua capacità di sopportare i carichi della masticazione

Da quanto tempo vengono utilizzati gli impianti dentali?

E’ negli anni ’50 che l’implantologia dentale comincia ad essere praticata con buon successo. I primi implantologi sono italiani: Muratori, Tramonte, Pasqualini, Garbaccio. Negli anni ’60 il prof. Branemark in Svezia avvia studi sistematici sugli impianti dentali e negli anni ’70 pubblica i risultati di 10 anni di ricerca scientifica e clinica, mostrando a tutto il mondo l’elevata percentuale di successo ottenibile con gli impianti dentali. Pertanto l’implantologia ha una storia di successo di oltre mezzo secolo.

Può fallire un impianto?

Nulla è a vita, come anche i nostri denti naturali. Gli impianti possono andare incontro alla perimplantite, una infiammazione che attacca il tessuto di supporto dell’impianto fino a causarne la mobilità. I motivi che causano l’insorgere della perimplantite non sono ancora  chiari. I fattori che predispongono alla perimplantite sono: scarsa igiene orale, sovraccarico meccanico, predisposizione genetica.

Quale è la percentuale di successo degli impianti?

La percentuale di successo degli impianti a 10 anni è maggiore del 90%. E’ pertanto una delle procedure in medicina con la più alta percentuale di successo.

Come viene installato un impianto?

L’osso viene forato con delle apposite frese e nel foro viene avvitato l’impianto. La procedura è svolta in anestesia locale e necessita di pochi minuti per essere realizzata.

E’ necessario incidere la gengiva per esporre l’osso?

In molti casi non è necessario incidere la gengiva e pertanto l’impianto viene inserito attraverso la gengiva. Questa metodica è detta flapless e viene spesso utilizzata nella chirurgia implantare computer-guidata

Che cosa è il carico immediato?

Generalmente , dopo avere inserito l’impianto nell’osso, si attende 2-3 mesi prima di mettere in funzione l’impianto (carico differito). In alcuni casi è possibile collegare immediatamente l’impianto appena posizionato al dente protesico mettendolo subito in funzione (carico immediato)

Quando si può fare il carico immediato?

Il carico immediato si può fare allorché l’osso è di buona qualità e perciò l’impianto ha una buona stabilità.

Quali indagini radiologiche sono necessarie per pianificare l’implantologia?

In genere sono sufficienti le indagini radiologiche bidimensionali: radiologia endorale e/o ortopantomografia. In alcuni casi, quali ad esempio la chirurgia implantare guidata, è necessario eseguire indagini radiologiche tridimensionali quali la Tomografia Computerizzata, assiale (T.A.C.) o cone beam (T.C. cone beam). In tutti i casi il nostro studio è attrezzato con apparecchi radiologici per tutte le indagini necessarie sia bidimensionali che tridimensionali, senza che il paziente si rechi in strutture esterne.

Quando non c’è osso a sufficienza per poter inserire un impianto, che cosa si può fare?
Nei casi di osso insufficiente all’inserimento di impianti vi sono 2 alternative:
– ricreare osso prima di inserire gli impianti. Lo si fa tramite innesti ossei o rigenerazioni guidate.
– inserire impianti nelle ossa zigomatiche (è questo l’approccio che più utilizziamo nei casi di mancanza di osso nell’arcata superiore). Vi rimandiamo al seguente link “Impianti Zigomatici

 

Di seguito una sequenza di immagini per mostrarvi la sostituzione di un molare mandibolare tramite implantologia.

Questa prima immagine mostra la mancanza del primo molare inferiore

Quindi viene eseguita una Tomografia Computerizzata Cone Beam, che permette una ricostruzione tridimensionale dell’osso mandibolare e mascellare del paziente, che permette una pianificazione digitale accurata del posizionamento dell’impianto da inserire. Permetter infatti di valutare la quantità di osso disponibile, i rapporti con i denti vicini, i rapporti con i nervi e i vasi sanguigni, ecc.

La pianificazione è importante per valutare attentamente la distanza dell’impianto dai denti vicini (deve essere almeno di 2mm), la distanza con le strutture nervose (il nervo alveolare inferiore è indicato in giallo) per evitare di danneggiarle, ecc.

All’impianto viene poi collegato il moncone (abutment) tramite una vita di fissaggio. Sul moncone verrà poi applicata la corona protesica (“capasula”)