FAQ

Come è fatto un dente?

Il dente è costituito da due parti: la corona dentaria, che è la parte che si vede nella bocca e la radice, che è inserita nell'osso.

I tessuti di cui è costituito  il dente sono:
– la dentina: costituisce lo scheletro del dente, di colore giallo-arancione, è attraversata da tanti piccoli canali detti tubuli dentinali che vanno dall'interno verso l'esterno, cioè dalla polpa del dente allo smalto
– lo smalto: riveste la dentina nella porzione della corona del dente. Molto duro e resistente, è adatto a sopportare la masticazione.
– Il cemento: riveste la dentina su tutta la superficie della radice. E' uno strato sottile.
– la polpa: è il cosiddetto "nervo", in realtà oltre alle fibre nervose presenta vasi sanguigni e linfatici per l'irrorazione, le cellule che hanno fabbricato la dentina e altre del sistema immunitario. Si trova nella camera pulpare all'interno della corona e nei canali delle radici. Fornisce sensibilità al dente e, irrorandolo, mantiene la dentina elastica.

La gengiva serve a proteggere l'osso dal contatto con l'ambiente orale. Aderisce al dente formando uno stretto sigillo, per evitare che i batteri possono entrare nell'osso.

Il dente non è incastrato nell'osso, ma è ancorato all'osso tramite un legamento sospensore, detto legamento parodontale.  Esso è costituito da un insieme di fibre elastiche che da un  parte si inserisono nell'osso, dall'altra nel cemento del dente.  Il legamento permette al dente di effettuare dei movimenti durante la funzione e ammortizza la trasmissione delle forze della masticazione all'osso. Il legamento è innervato e consente la percezione dei movimenti e dei carichi a cui è sottoposto il dente.

L'insieme di osso, legamento alveolo-dentario e gengiva costituisce il parodonto che garantisce sostegno e nutrizione al dente.


Quanti e quali sono i nostri denti?

La dentatura adulta completa è composta da 32 denti (16 all'arcata superiore e 16 all'arcata inferiore)

 

Quali sono le malattie più frequenti che possono colpire i nostri denti?

Esse sono:

carie

malattia parodontale

 

 

 

Che cosa è la carie?

La carie è un processo distruttivo del dente, in cui si assiste alla formazione di cavità sulla superfiie del dente che in mesi o anni conduce alla completa distruzione dello stesso. La carie è causata della azione di alcuni batteri presenti nella nostra bocca, detti perciò batteri cariogeni. Nella nostra bocca, così come in tutto in il tratto digerente, vivono sin dalla nascita centinaia di specie di batteri. Essi convivono con l'uomo da migliaia di anni. In condizioni normali non sono dannosi, anzi cooperano per il nostro benessere e soprattutto evitano che batteri o virus pericolosi provenienti dall'ambiente esterno e dal cibo attecchiscano nel nostro organismo e facciano danni. Tuttavia in alcune condizioni essi possono determinare danni all'individuo che li ospita. E' questo il caso della carie. Quando si accumulano in maniera eccessiva sul dente (se mangiamo cibi morbidi e non puliamo i denti), se mangiamo con troppa frequenza cibi ricchi di zuccheri semplici, se produciamo poca saliva (la saliva protegge i denti dall'azione delle sostanze prodotte ai betteri), essi possono creare danni alla superficie del dente con la formazione di cavitazioni. Ha una certa influenza il corredo genetico dell'individuo. Infatti i figli di genotori che hanno avuto problemi di carie hanno più probabilità di sviluppare carie rispetto a figli di genitori che non hanno mai avuto carie.
Alla luce di quanto detto finora, la carie è più frequente in chi fa eccessivo uso di zuccheri, in chi ha una scara igiene orale, e nei pazienti che producono poca saliva (es. pazienti che hanno subito l'asportazione delle ghaindole salivari), in chi è figlio gi genitori suscettibili alla carie.
Nei primi stadi la carie non dà alcun sintomo, in quanto si sviluppa sullo smalto del dente che non è innervato. Il paziente inizia ad avvertire gli effetti della cavitazione, quando la carie è avanzata nella dentina (la porzione interna del dente) che invece è innervata. A questo punto il sintomo principale è la aumentata sensibilità  al caldo, al freddo e ai cibi ricchi di zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, galattosio, ecc.). Quando, poi, i batteri della carie hanno raggiunto la polpa dente, alla ipersensibilità agli agenti termici subentra un dolore intenso e pulsante.
Pertanto le misure preventive da adottare nei confronti della carie sono: limitare il consumo di cibi zuccherati, avere una igiene domiciliare scrupolosa, fare visite semestrali dal dentista (così da intercettare la cavità cariosa allo stadio iniziale)

Che cosa è la parodontopatia?

La parodontopatia, detta volgarmente piorrea, è un processo distruttivo che coinvolge i tessuti di supporto del dente (l'osso, la gengiva, il cemento ed il legamento parodontale). La parodontopatia è causata dalla azione dei batteri presenti nella nostra bocca, detti perciò parodontopatogeni. Nella nostra bocca, così come in tutto in il tratto digerente, vivono sin dalla nascita centinaia di specie di batteri. Essi convivono con l'uomo da migliaia di anni. In condizioni normali essi non sono dannosi, anzi cooperano per il nostro benessere e soprattutto evitano che batteri o virus pericolosi provenienti dall'ambiente esterno e dal cibo attecchiscano nel nostro organismo e facciano danni. In alcune condizioni, tuttavia, essi possono determinare danni all'ospite. E' questo come la carie, il caso della parodontopatia. Quando questi batteri si accumulano in maniera eccessiva nella zona del dente vicino alla gengiva (solco gengivale), essi possono lentamente avanzare al di sotto della gengiva fino a provocare la distruzione di essa, del legamento parodontale e dell'osso. Una grande influenza ha il corredo genetico del soggetto. Infatti i figli dei genitori che hanno sofferto o soffrono di parodontopaia hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto a chi ha i genitori senza questa malattia.
La malattia parodontale nella fasi iniziali non dà alcun sintomo, tranne il sanguinamento delle gengive. E' questo l'unico campanello di allarme generalmente. Nelle fasi avanzate invece i segni sono diversi: i denti cominciano a muoversi (in quanto hanno perso gran parte del legamento parodontale e dell'osso), si forma pus (piorrea), fanno male quando il paziente mastica.
Pertanto le misure preventive sono: avere una igiene domiciliare scupolosa, fare visite semestrali dal dentista, e fare una igiene professionale (ablazione tartaro) ogni 6-12 mesi.