Discromie dentarie

Con il termine discromie dentarie intendiamo tutte quella alterazioni del colore dei denti che li rendono non esteticamente gradevoli.

Il termine viene infatti dal greco "dis" (che significa cattivo) e "cromia" che significa colore. 

E' importante fare una piccola prefazione su che cosa è il colore.

Il colore nasce della riflessione della luce. Dove non c'è luce non esiste il colore. La luce, che è formata da particelle elementari dette fotoni,  quando colpisce un oggetto subisce una serie di fenomeni. I principali sono

– l'assorbimento: i fotoni vengono catturati dall'oggetto e si trasformano in energia.

riflessione: i fotoni rimbalzano sulla superficie dell'oggetto e tornano in dietro in varie direzioni a seconda della forma della superficie dell'oggetto e del materiale dell'oggeto. La riflessione può essere speculare (cioè avviene sulla superficie dell'oggetto) oppure diffusa (cioè avviene in parte sulla superficie e in parte la luce entra nell'oggetto e poi viene riflessa negli strati interni dell'oggetto).

attraversamento (trasparenza): è il caso del vetro o dell'acqua. I raggi passano attraverso l'oggetto senza essere né assorbiti né riflessi, cioè senza subire nè assorbimento nè deviazioni. Ciò lo definiamo trasparenza.

  

     Riflessione speculare della luce                                 Riflessione diffusa della luce

 

Ogni oggetto apparirà di colore diverso a seconda della quantità di assorbimento, di riflessione (speculare e diffusa) e trasparenza egli possiede.

Quello che i nostri occhi percepiscono di un oggetto è la quantità e la qualità dei fotoni che arrivano ai nostri occhi una volta che l'oggetto è illuminato. Più fotoni vengono assorbiti dall'oggetto, meno ne ritorneranno ai nostri occhi. Ciò si traduce in un un semplice shema: meno fotoni arrivano ai nostri occhi più scuro (nero) sarà l'oggetto. Più fotoni arrivano al nostro occhio più chiaro (bianco) sarà l'oggetto.

Un corpo che assorbe completamente i fotoni sarà perciò nero e poichè i fotoni contengono energia il corpo diventerà anche più caldo. Ecco perché gli oggetti che appaiono neri accumulano più calore.

Un corpo che riflette completamente i fotoni sarà bianco. Ecco perchè un oggetto bianco è più freddo in genere rispetto ad uno nero.

 

A questo punto abbiamo definito che cosa è il colore bianco ed il colore nero. Come nascono tutti gli altri colori?

I fotoni non sono tutti uguali tra di loro, ma ne esistono per semplificazione di 3 tipi a differenza della lunghezza d'onda che possiedono.

– il fotone con una certa  lunghezza d'onda dà il colore verde

. il fotone con una certa  lunghezza d'onda dà il colore rosso

– il fotone con lunghezza d'onda dà il colore blu

Ongi corpo è capace di assorbire i fotoni tutti o in parte. Il corpo che li assorbe tutti abbiamo detto apparirà nero ai nostro occhi. Gli oggetti che invece assorbono solo i fotoni con lunghezza d'onda verde e rossa, apparirà blu, in quanto ai nostro occhi ritornano solo i fotoni di lunghezza d'onda blu. E così via.

Nel nostro occhio, e precisamente nella retina, ci sono delle strutture chiamate coni e bastoncelli. Ne esistono di 3 tipi: uno per i fotoni verdi, uno per i fotoni blu ed uno per i fotoni rossi. E dalla retina partono le informazioni per il nostro cervello dove i neuroni ci daranno la rappresentazione della forma e del colore dell'oggetto.

E da dove vengono gli altri colori (arancio, marrone ecc,)?

Avvengono dalla combinazione dei 3 colori prmari: verde, rosso e blu.


Quindi, ricapitolando, quando un oggetto viene colpito dalla luce una parte di fotoni viene assorbita dall'oggetto, un parte attraversa l'oggetto (trasparenza) ed una parte viene riflessa (cioè rimbalza e torna indietro). La parte che viene assorbita e che non colpisce il nostro occhio ci darà quanto è scuro (nero) quell'oggetto. La parte che colpisce il nostro occhio ci dirà quanto è chiaro-bianco a seconda della quantità di fotoni riflessi e che colore è a seconda della qualità dei fotoni riflessi (lunghezza d'onda dei fotoni)

 

Torniamo ai denti. Il colore come abbiamo visto ha quindi una tinta (rosso, verde, blu, arancione, ecc.) a seconda della lunghezza d'onda dei fotoni e una luminosità (cioè quanto è bianco, quanto è grigio e quanto è nero) a seconda della quantità dei fotoni che arrivano al nostro occhio.

Il dente è composto da una sostanza esterna che è lo smalto dentario ed una sostanza interna che è la dentina.

Lo smalto in condizioni fisiologiche ha due caratteristiche: ha una certa dose di trasparenza (cioè si fa attraversare dai fotoni) così da mostare il colore della dentina sottostante, ed una certa dose di bianco (la luce non lo attraversa ma viene riflessa sulla sua superficie e al sua interno). Quindi in genere lo smalto a seconda degli individui oscilla tra un nessun colore (trasparente) e il bianco (diffusione speculare e diffusa). Non ha quasi per nulla assorbimento.

La dentina invece presente due caratteristiche principali: ha una quota di assorbimento e una grande quota di riflessione. Assorbe tutti i fotoni, tranne quelli della lunghezza d'onda del giallo perciò apparirà gialla al nostro occhio. Inoltre ha un certa percentuale di trasparenza, nettamente inferiore allo smalto. Quindi la dentina apparirà a seconsa degli individui di un giallo diverso con una certa trasparenza.

Quindi il colore del dente nasce dalla combinazione di quanto lo smalto è trasparente o bianco e quanto gialla e trasparente è la dentina. Es. più lo smalto è spesso meno luce arriverà alla dentina più il dente apparirà bianco. Meno è spesso lo smalto più la luce arriverà a riflettersi sulla dentina più il dente apparirà giallo. Più lo smalto contiene sostanze che riflettono la luce più il dente apparirà bianco, in quanto la luce non riesce ad attraversarlo e quindi a raggiungere la dentina.

Dove nasce la discromia dentale?

Qualunque cosa cambia la struttura dello smalto e della dentina cambierà il colore del dente. Se ad esempio durante la formazione dello smalto saranno incorporate nello smalto delle sostanze chimiche come ad es. il fluoro il dente apparirà più bianco, in quanto il fluoro dà più riflessione e meno trasparenza. Se, invece, si forma uno strato troppo sottile di smalto (come nella amelogenesi imperfetta) si vedrà molto il giallo della dentina sottostante. ecc.

Distinguiamo le discromie dentarie in due grandi categorie

Discromie intrinseche: che vengono dall'interno del dente. Sono in genere irreversibili.

Discromie estrinseche: vengono dall'esterno del dente. Es. quelle da fumo di sigaretta, da caffè, da liquirizia. Sono in genere reversibili.


Discromie intrinseche: sono legate per la maggior parte a difetti di sviluppo dei denti oppure all'età.

Porfiria Congenita

 

Amelogenesi imperfetta

dentinogenesi imperfetta

 

discolorazione da tetracicline

fluorosi dentale

ipoplasia  dello smalto degli incisivi superiori

 

Trattamento delle discromie dentarie

Il trattamento ideale è quello con faccette in composito o ceramica.

 

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