Storia Odontoiatria Conservativa

Analgesia e Anestesia
Prima della introduzione da parte di Morton dell'etere nel 1842 e da parte di Wells nel 1844 del protossido d'azoto, c'era ben poco per diminuire il discomfort ed il dolore causato dalle procedure di odontoiatria conservativa.
Nel 1844 Karl Koller scoprì le proprietà analgesiche della cocaina. Nello stesso anno Sir William S. Halsted introdusse la pratica dell'anestesia locale usando cocaina per il blocco del nervo alveolare inferiore.
Nel 1904 fu sintetizzata la procaina da Einhorn e Uhfelder in Germania. Quando ad essa veniva aggiunta una quantità molto piccola di adrenalina, la procaina risultava essere altamente efficace e sicura come anestetico locale.
La procaina (commercializzata sotto il nome di Novocaina) si diffuse rapidamenre tra i professionisti dentali.
Nel 1950 fu introdotta la lidocaina (nome commerciale Xylocaine), scoperta nel 1943. Essa si dimostrò più sicura della Novocaina.

 

Eziologia, diagnosi e terapie
Fino alla metà del 1800 poco era noto riguardo alla eziologia della carie e nessuna base scientifica esisteva sul controllo delle infezioni. Nel 1865 Louis Pasteur addivenne alla conclusione che sono i microorganismi a causare la putrefazione ed essi possono essere trasmessi da un posto all'atro tramite fluidi, solidi e aria. Egli inoltre socprì che molti microoganismi erano distrutti dal calore e da alcune sostanze chimiche. Il suo lavoro gettò le basi per la "teoria dei germi" delle infezioni.  Joseph Lister è considerato all'unanimità lo scopritore dell'antisepsi. Ma fu Robert Kock a coltivare per primo i microorganismi e a classificalri. Kock scoprì i bacilli responsabili della tubercolosi e del colera.  Nel 1890 Rober Miller formulò la sua teoria sulla natura chemio-batterica della carie dentale. Il valore ed i metodi di sterilizzazione erano divenuti noti già alla fine dell'ottocento, ma fu solo nel 1966 che l'American Dental Association dimostrò che il migliore metodo per la steirlizzazioje era il vapore saturo sotto pressione.
Nel 1891 G.V. Black pubblica il suo fondamentale lavoro sulla preparazione cavitaria.
Nel 1895 vengono scoperti da Wilhelm Conrad Rontgen i raggi X. Nel 1896 C. Edmund Kells adattò la nnuova scoperta all'odontoiatria
Un ulteriore passo signficativo fu l'introduzione della figura di igienista dentale. Questo avvenne nel 1906 da parte del dentista Alfred Fones, che fondò la prima scuola di Igiene Dentale. Dal 1874 fu noto l'effetto anticarie del fluoro

Attrezzature e strumenti
Ci sono molte evidenze che i Maya utilizzassero delle frese ad arco per preparare fori all'interno dei denti a fini ornamentali. Ma nel 1800 frese manuali con teste in acciaio furono utilizzate facendole girare attraverso lunghi manici con le dita. Successivamente una "bur thimble"fu utilizzata. Alcune erano costruire piegabili attaccando gambi flessibili tra la testa della fresa ed il manico, permettendo così l'accesso alle porzioni più posteriori della bocca. Inolte furono introdotti molti sistemi meccanici, quali la fresa di Lewis dal 1838, il "drill stock" di Chevalier dal 1850, e la fresa di Merry dal 1858.
Nel 1871 Morrison introdusse il primo motore dentale azionato a pedale. Subito furono adattati i manipoli dentali ad accettare le frese manuali. Questo rappresentò il primo passo in avanti nel campo della velocità di rotazione delle frese rispetto a quella manuali.
Un grande invenzione nel 1864 fu realizzata dal dentista neworkese Sanford Barnum: la diga di gomma. Questo mezzò permise di lavorare in campo asciutto, prerequisito fondamentale per l'ottenimento di otturazioni in oro coesivo.
Nel 1891, la S.S. White Company introdusse le prime frese in acciaio fatte a macchina (industrialmente), note come Revolution Burs. In questo periodo vengono introdotti il corindone e il diamante per la preparazione dei denti. Nel 1891 Achenson scoprì un metodo per realizzare un composto abrasivo di carburo di silicio, che egli brevettò nel 1893 con il nome di Carborundum.
Nel 1867 Morisson introdusse la sua prima sedia dentale. Nel 1877 fu introdotta la prima poltrona dentale a pompa idraulica, la sedia di Wilkerson. Negli anni successivi le poltrone dentali andarono sempre più migliorando ma sempre finalizzate all'operatore che lavorara in piedi,. Nel 1954 un gruppo di dentisti , incluso il Dr. Golden,  svilupparono una poltrona completamente reclinabile che permettava all'operatore di lavorare seduto. L'introduzione nel 1958 da parte di John Naughton della sedia Dental-Ez fu l'evento che catapultò l'odontoiatria dalla posizione alzata e a due mani, alla posizione seduta e a 4 mani.
L'elettricità fu scoperta nel 1800. Nello stesso periodo furono introdotte frese elettriche alimentate a batteria e la prima fresa elettrica a pedale nel 1871. Nonostante ciò nel 1915 c'era una grossa competizione tra le frese azionate dai motori a pedale e quella azionate dai motori elettrici.
Le prime frese azionate elettricamente raggiungevano al massimo i 4000 giri al minuto. I modermi strumenti diamantati furono introdotti in Europa nel 1930. Ma il loro vero potenziale fu scoperto solo anni dopo, quando furono realizzati i primi manipoli ad alta velocità.
Il primo amalgamatore in commercio fu introdotto nel 1937. Fino ad allora l'amalgama era ottenuta per miscelazione nel mortaio e con il pestello, un processo che richiedva molto tempo e che era non igienico.
Una serie di sviluppi portarono alla realizzazione di manipoli ad alta velocità, quali nel 1948 il Dentalair di Norlen, la turbina ad aria di Walsh nel 1949, la turbina ad acqua di Nelsen nel 1952  ed il manipolo ad alta velocitù a cinta di Page del 1955. Ma fu nel 1957 che si ebbe la grande rivoluzione dei manipoli con l'introduzione da parte di John Borden del manipolo "Airotor" che funzionava ad aria ed aveva una velocità di 200.000 giri al minuto (rpm). Finalmente la frese al carborundum inventate mel 1947 e le frese diamantate avevano un giusto veicolo. Oggi i manipoli elettrici hanno raggiunto un tale miglioramente da competere con i manipoli ad aria, ma costano molto di più.
Molti altri strumenti hanno segnato passi importanti in avanti nella strumentazione, quali gli aghi per anestesia in confezioni sterili e monouso (1959) e la introduzione delle capsule di amalgama predosate (1970).

Materiali da restauro diretto
Nella storia dell'odontoiatria conservativa, i materiali da restauro diretto sono stati: piombo, mastice, oro, stagno, amalgama, metallo fondibile di Darcet, guttaperca, cementi al silicato, resine a base di metimetacrilato, compositi e cementi vetro-ionomerici.
Nel primo secolo AD, Celso raccomandava l'utilizzo del piombo per l'otturazione delle cavità. Un'altra sostanza usata nell'antichità fu il mastice (una resina che proviene da una piante sempreverde mediterranea). L'oro in foglie in forma non coesiva è stato utilizzato per più di 500 anni . Pierre Fauchard scriveva nel 1700 che, per otturare i denti,  utilizzava piombo, stagno e oro, ma preferiva lo stagno.
August Traveau di Parigi nel 1826 miscelò pezzi di metallo provienienti da monete in argento da 5 franchi con il mercurio, inventando la prima amalgama dentaria. I fratelli Crawcour introdussero l'amalgama negli Stai Uniti. G.V. Black nel 1895 introdusse la formulazione dell'amalgama d'argento che con poche modifiche è arrivata a noi oggi.

Nel 1963  William Youdelis, un esperto di metallurgia canadese, sviluppò l'amalgama ad alto contenuto di rame, cosa che migliorò molto l'integrità marginale dei restauri in amalgama.
Nel 1830 , una lega fondibile di bismuto, piombo, e stagno nota come formula di Darcet era usata per otturare i denti. Questo materiale era prima riscaldato e poi colato nella cavità dentale nel suo stato fuso, dove subito induriva. Successivamente furono fatti miglioramenti per abbassare il punto di fusione di questa lega. Nell'ultima parte dell'ottocento molti utilizzavano lo stagno.
Nel 1842 fu scoperta in India la guttaperca.
Nel 1860 furono introdotti i cementi a base di ossicloruro di zinco. Nel 1879 furono introdotti i cementi a base di ossifosfato di zinco, utilizzati ancora oggi come cementi protesici.
Fino al 1855 l'oro era utilizzato in maniera non coesiva e ciò rendeva l'otturazione di non facile esecuzione e di bassa qualità.
Nel 1855 Robert Arthur scoprì che riscaldando l'oro le impurità erano eliminate e si poteva fare aderire le foglie di oro tra di loro, in maniera da fare una otturazione coesiva. Questo fu uno dei maggiori avazamenti in odontoiatria.
Nel 1908 i cementi al silicato furono introdotti per le otturazioni estetiche. Questo materiale possedeva il vantaggio del rilascio di fluoro, ma lo svantaggio della solubilità nell'ambiente orale così da rendere poco longeve le otturazioni.
Nel 1947 viene introdotta la resina metil-metacrilica per le otturazioni estetiche. Esse presentavano il vantaggio di non essere solubili nell'abiene orale, ma lo svantaggio della contrazione volumetrica durante la fase di indurimento (polimerizzazione) che causava infiltrazione e discolorazine dei marigini.
Nel 1955 Michael Buonocore fa una scoperta fondamentale per l'odontoiatria conservativa: si accorge che trattando con acifo fostorico lo smalto, si aumentava di molto l'adesione delle resine ad esso.
Nel 1962 Bown sintetizza la resina a base bi Bis-GMA (bisfenolo-glicidil-metacrilato) e addiziona ad esso particelle di vetro per aumentarne la resistenza meccanica (usura e modulo di flessione) e diminuire il volume di contrazione. Nascono così i compositi.
Nel 1973 vengono introdotti i primi compositi attivabili con la luce ultravioletta, che prendono il sopravvento su quelli pasta-pasta e garantiscono all'operatore un tempo illimitato di lavorazione.
Nel 1978 vengono introdotti i compositi attivabili con luce visibile alogena.
Dal 1950 cominciano a svilupparsi agenti capaci di legare la dentina.
Nel 1968 furono inventati i cementi vetro-ionomerici e nel 1971 Wilson e Kent li descrivono per la prima volta.

Materiali da impronta
Fino agli inizi dell'800 il materiale pià utilizzato per le impronte era la cera d'api.
Nel 1848 viene scoperta la guttaperca, da un albero malesiano, e viene utilizzata anche come materiale da impronta, ma con scarsi risultati.
L'introduzione del gesso di Parigi (chiamato così perché il più grande deposito di esso fu trovato a Parisi Basin, vicino Parigi) non è certa riguardo alla data.
I primi riferimenti al suo uso datano intorno al 1826. Il gesso, già utilizzato per colare le impronte in cera, era un precisissimo materiale da impronta, ma aveva l'inconveniente che tendeva a rompersi durante il disinserimento dalla bocca in presenza di sottosquadri.
Nel 1857 Charles Stent introdusse in Inghilterra la pasta termoplastica: aggiunse alla guttaperca la stearina, una sostanza estratta dal grasso animale, per migliorare la plasticità e la stabilità della guttaperca, e talco usato come riempitivo per aumentare le propeietà meccaniche del materiale e che comnferiva un colore rosso alla pasta termoplastica. Divenne un materiale molto utilizzato per le impronte soprattutto con gli anelli di rame per l'improtna dei monconi per protesi fissa.
Nel 1925 Alphons Poller, un austriaco, introduce gli idrocolloidi reversibili, commercializzato con il nome di "Nogacoll" e nel 1931 anche con il nome di "Denticole". L'ingrediente fondamentale era l'agar estratto dalle alghe marine. E fu il primo materiale elastico per la presa dell'impronta.
NEl 1943 fanno introduzione gli idrocolloisi irreversibili, noti come alginati: erano fatti da estratti di alghe marine e sali dell'acido alginico.
Mel 1953 furono introdotti i polisolfuri, molto più resistenti meccanicamente degli idrocolloidi. Alla fine degli anni '60 furono introdotti i polieteri, quindi i siliconi per addizione e alla fine i siliconi per addizione.

Illuminazione e magnificazione
Agli albori dell'arte ododontiatrica solo la luce solare era disponibile per illuminare il campo operatorio. LA prima luce artificiale fu una candela. Nell'ultima parte dell'ottocento i dentiata usavano lampade al kerosene, per illuminare la bocca dei paziwnti.  Dopo la introduzione dell'elettricità nacquesto le luci a soffitto. Agli inizi del '900 fu introdotta la prime luci direzionabili nella bocca del paziente.